Mistretta oggi

[Filippo]

Ai nostri amici lontani che ricordano Mistretta con affetto, segnalo un sito internet che di Mistretta ospita diverse belle immagini realizzate negli ultimi mesi (Da Ottobre in qua). Mi scuserete se per qualche attimo esse accresceranno la nostalgia. L'indirizzo è http://www.fotografieitalia.it
Filippo Giordano

[Angelo Ortoleva]

Complimenti, bellissime foto e "simpatici" commenti.

[paologiaconia]

Cari amici del Centro Storico, caro Filippo,
Ho apprezzato molto le segnalazioni che ci hai proposto.
Penso che l’argomento che hai voluto aprire possa essere il posto dove segnalare o proporre ciò che pensiamo o sappiamo diviso in due sezioni : La fucina e l’archivio o se preferisci, "a stanza ri tannure e u sutta". In pratica un luogo dove vengono sviluppate idee programmi, proposte; ed un’altra in cui viene raccolto un po’ di tutto, dai racconti, alle immagini, dalle serenate alle ninne nanna. Qualcosa di simile a ciò che esisteva una volta :La cucina, dove si elaborava e si realizzava di tutto, dalle 'taralle' alla 'liscivia'. Ed una dispensa dove tutto era ordinatamente conservato, dalle provole appennute, alla giara dell’olio, alla immancabile e sempre benedetta 'vutte ru vino'.
Vedi tu . .
Un caro e cordiale saluto a tutti
Paolo Giaconia

[paologiaconia]

Anche per chi ha poca dimestichezza con il compiuter, dando come argomento, o scrivendo nella casella ‘cerca’ il nome Grazia Pagliaro, e cliccando sulla schermata che compare sul primo titolo : ( PDF ) http://WWW.liberliber.it con un po’ di pazienza, in quanto molto lento ad aprirsi, potrà leggere il libro della brava e compianta cugina Grazia Pagliaro, su come furono vissuti a Mistretta e dai mistrettesi, i giorni conseguenti allo sbarco degli alleati nell’ultima guerra.
Penso che questa nota sia per gran parte superflua, in quanto molti già conoscono lo scritto, ma penso possa essere utile ricordarlo.
Il fatto che i congiunti, lo abbiano voluto porgere gratuitamente, concedendo a chiunque la possibilità di conoscerlo e di visitarlo, senza l’ormai universale pedaggio, non può che rallegrarci, ulteriormente perché proviene da chi di mistrettese ha.
Un caro saluto a tutti,
Paolo Giaconia

[paologiaconia]

Il mese di agosto di quest’anno, oltre alla consueta “devozione a San Bastiano” ed il piacere di rivedere e rincontrare gli amici tutti, ci ha costretto ad impegnarci nella salvaguardia del patrimonio storico e di tutto ciò che ci è più caro e a cui siamo profondamente legati. In poche parole Mistretta. Mistretta, in tutti i suoi risvolti ed i suoi aspetti : dalle sue strade, ai quartieri, dai palazzi alle chiese, alla storia. Memori di precedenti ed inqualificabili scempi che si sono abbattuti sulla NOSTRA città, sulla nostra storia, sulle nostre radici. Memori di quanto è stato perpetrato nei decenni passati, dalla realizzazione di “Alcatraz” ( il nuovo tribunale ) in poi, che continua e continuano a disturbare la nostra vista, la nostra anima, la nostra gioia.
E’ per questo, che allarmati da voci più o meno fondate, di trasformazioni e ristrutturazioni della Chiesa Madre, che presumiamo avrebbero stravolto l’immagine storica che ognuno di noi conserva, ci ha costretto a costituirci in Comitato, al fine di conoscere e far conoscere ciò che realmente avviene e si sta realizzando. Nulla di più !
Informarne adeguatamente e minuziosamente i cittadini, sarebbe dovuto essere un atto dovuto, da parte di chi preposto e responsabile, ma ciò non è avvenuto, sulla scia di quel sistema, ormai regola, di considerare la cosa pubblica, solo di pochi, di decisioni prese ignorando la cittadinanza e l’utenza. Cosa sarebbe la Chiesa Madre senza i suoi fedeli ? Cosa sarebbe senza i suoi battezzati, senza coloro che Le sono stati vicini da quando piccoli seguivano il catechismo a quando vecchi cercavano una sedia o il posto in un banco ?
Esistono, e non solo altrove, ma anche a Mistretta, nuove chiese, su cui i neo artisti, o pseudo-artisti rampanti e dirigenti o burocrati possono scaricare il loro estro, la loro fantasia, i loro progetti. Ma lasciate a noi i nostri luoghi, forse un po’ bui, forse un po’ malinconici, ma a noi così cari come sono.
A me, solo l’umile compito di informarVi e di chiedere, grato a nome di tutti per ogni consiglio o ogni risposta.
Con affetto,
Paolo Giaconia

[Giuseppe Sirni]

Gentile signor Giaconia,
innanzitutto voglio salutarla virtualmente, visto che sono partito e non ho avuto la possibilità di farlo di persona. è stato un vero piacere conoscerla.
Veniamo al nodo della questione.
Come ha ben ricordato, sulla Chiesa Madre girano voci poco rassicuranti sui lavori di restauro che si stanno realizzando. A quanto pare lo stesso Padre Michele Giordano sia stato diffidato dal mettere piede dentro la chiesa.
Non entro in merito al fatto se stanno facendo un buon lavoro o no, visto che non si sa nulla di cosa effettivamente succeda, ci sono solo voci.
Voglio solo fare delle considerazioni generali sul restauro, su quello che mi ha insegnato la mia docente in Accademia.
Innazitutto bisogna avere il massimo rispetto dell'opera, del manufatto o della struttura architettonica che ci si presta a restaurare. Della sua storia. A tal proposito la prima cosa da fare è una ricerca filologica e storica (e sulla chiesa madre le notizie abbondano).
Come per il malato, prima di prescrivere una cura, bisogna fare una diagnosi, capire le cause del degrado per poter meglio intervenire per bloccarne il processo di deterioramento.
Il restauro deve essere conservativo, deve soltanto bloccare il degrado. Guai a rifare di sana pianta qualcosa che non esiste più. Per capirci: immaginate che qualcuno aggiunga le braccia alla venere di Milo. Se non ci sono documenti, disegni o fotografie che ne documentino come era prima del degrado, non si possono aggiungere elementi in modo arbitrario, sulla base del proprio gusto estetico. Questo si chiama falso storico.
L'intervento deve essere reversibile. Per esempio su un quadro, per riempire le lacune , si usa l'acquerello con il colore un tono sotto rispetto a quello originale con la tecnica del rigatino o del puntinato, molto meno spesso l'imitazione. In questo modo chi guarda l'opera può comunque vedere dove è intervenuto il restauratore.
Sto semplificando molto, ma voglio solo far capire ai non addetti ai lavori, che il restauro ha delle regole ben precise, a volte rigide, basti pensare che c'è una carta internazionale del restauro che ne fissa le regole. Poi ci sono diverse scuole di pensiero a tal proposito, ma questo è un altro discorso.
Purtroppo non sempre chi restaura si attiene a queste regole basilari. E mi spiace dirlo, la presenza della sovraintendenza non è sinonimo di garanzia. Le scelte che a volte vengono fatte sono molto discutibili.
Poi bisogna anche dire che ci sono tanti pseudo restauratori in giro, che si improvvisano tali solo perchè sanno tenere un pennello in mano.
Il restauratore non è un artista.
Esprimo meglio il concetto: un pittore, architetto o scultore, che intende intraprendere la strada del restauro, deve dimenticare di essere un artista nel momento in cui si appresta a mettere mano ad un'opera per risanarla. L'estro lo conservi per le proprie opere.
Il restauro è una cosa, l'estro artistico un altro. Non si improvvisa, ci deve essere tanto studio alla base.
Non dico altro, altrimenti potrei offendere qualcuno.
Sa una cosa? (Questo lo posso dire tranquillamente) Anche nel restauro la morale va a farsi benedire. Come succede per l'edilizia, la speculazione ha invaso questo campo, è stato fiutato l'affare. Ci troviamo di fronte a personaggi che in nome del profitto, stanno saccheggiando e distruggendo il nostro patrimonio culturale, con il benestare delle istituzioni che dovrebbero invece tutelarlo.
Spero tanto che le voci sulla Chiesa Madre siano infondate e che si stia facendo un buon lavoro. Se ciò non fosse bisogna intervenire con tutti i mezzi possibili per salvare il salvabile.
Cordiali saluti.

[miri]

Dal post firmato dal Sig. Giaconia apprendo ( e di questo La ringrazio) la notizia del restauro che interesserebbe la Chiesa Madre. Mi sembra di capire che non si sa bene quali accordi siano intercorsi tra committente e appaltatore, spero solo che chi ha commissionato il tutto abbia avuto la decenza di imporre la salvaguardia della costruzione stessa così com’è ( dentro e fuori); che non spunti un obbrobrio degno di quello che oggi ci propinano come arte moderna. Bene spiega il Sig. Sirni cosa sia il restauro, il restauro non comporta lo stravolgimento della “cosa” su cui si interviene, il restauro non è altro che il rifare le parti mancanti, il rimettere a nuovo le parti deteriorate, questo è; in parole povere, da una cosa quadrata non può venire fuori una cosa tonda. Posto che non siamo in grado di costruire opere che sopravvivano nei secoli sempre oggetto di immutata ammirazione , pensiamo al Partenone in Grecia, al Colosseo a Roma, alla cattedrale di Noto cerchiamo almeno di custodire e preservare quanto con maestria dal passato è giunto fino a noi. Sono stata pochi giorni a Mistretta, tuttavia sufficienti per constatare che la situazione rispetto agli altri anni non è di molto migliorata e che l’attività preferita dai signori amministratori non è che quella di litigare come vecchie comari. Ciò detto, se ci si dovesse rendere conto che realmente il restauro della Chiesa procede verso l’osceno, i cittadini coscienziosi forti del “chi fa da sé fa per tre” si rimbocchino le maniche e si adoperino per impedire che la devastazione del patrimonio artistico del proprio Paese abbia corso.
Saluti, Miriam Di Salvo.

[Giuseppe Sirni]

Gentile signora Di Salvo,
il discorso restauro è un argomento molto complesso. io ho solo sintetizzato alcuni concetti, ogni intervento fa caso a se. Mi scusi, ma non mi sembra che io abbia detto che restaurare significhi "rifare le parti mancanti", anzi al contrario.
Apro una parentesi sulla questione chiese a Mistretta. Erano anni che non entravo in quella di Santa Caterina. Vorrei sapere con quale coraggio sono state messe quelle due tele enormi sull'altare maggiore che ne deturpano l'armonia e la bellezza.
Chiusa parentesi.
Cordialità

[miri]

Gentile Giuseppe!
scrivendo: rifare le parti mancati, non ho citato Lei, nel qual caso avrei usato le virgolette, ho semplicemente riportato la definizione che di restauro fornisce il vocabolario della lingua italiana. Spero, di avere chiarito.

La saluto, Miriam.

[Giuseppe Sirni]

Gentile signora Miriam,
il mio non voleva essere un rimprovero, ci mancherebbe .
Volevo solo chiarire il fatto che, purtroppo, nell' "immaginario collettivo" quando si parla di restauro si pensa subito ad un intervento di rifacimento, termine alquanto riduttivo e forviante.
cordialità.

[miri]

Signor Sirni,
non ho neanche per un attimo pensato che il suo potesse essere un rimprovero, in caso contrario sarei stata molto meno gentile nel risponderLe..scherzo!! Confrontarsi comporta la possibilità di essere equivocati in quel caso, tra persone civili, ci si chiarisce e..amici come prima!!
Affettuosi saluti, Miriam.