Omaggio al Poeta Liborio Erba

PremiazioneErbaE’ con modestia e con leale affetto verso l’amico Liborio Erba che scrivo queste semplici parole di presentazione del libro “Tra anima e Natura” che raccoglie solo alcune poesie della sua ricca produzione. Sono 144 composizioni, una
più bella dell’altra, una diversa dall’altra, costruite con versi liberi, ricchi di sincera ispirazione.
Il libro è stato presentato a Mistretta nella prestigiosa sala delle conferenze del palazzo della cultura Mastrogiovanni-Tasca il nove agosto u.s.
 Liborio ed io ci siamo conosciuti, tramite
il comune amico Josè Augusto, durante la manifestazione “Azzurro come il mare” nella settimana della cultura al porto turistico “Marina di Cala del Sole” a Licata. Abbiamo stretto subito un sincero rapporto di amicizia.
 Liborio Erba è il poeta errante perché, percorrendo ogni giorno le strade della Sicilia per svolgere la sua attività professionale di rappresentante di commercio, ha sviluppato un’acuta capacità di osservazione di tutto ciò che lo circonda affidando alla penna le sue emozioni. Egli stesso ha definito la sua vena poetica la pagliuzza d’oro che permette ai suoi occhi di attento viaggiatore di cogliere altre pagliuzze: E’ ala, è vento / colore, amore, pietà, dolore e gioia.
Il silenzio è il suo compagno di viaggio. Nella poesia Io amo il silenzio,  principalmente introspettiva, recita: Non mi turba. / La lucertola che mi passa accanto / guardinga in silenzio, / non mi turba. / Anche il dolce ondulare / dei piccoli flutti del lago, / è silenzio. / Il sibilo del vento tra gli eucalipti, / è silenzio. / La voce di Dio nel mio cuore, / è silenzio. / Io non ho paura del silenzio. / Io parlo con Dio, /nel silenzio. / la Sua voce è silenzio…/ che parla!
Liborio, nelle sue composizioni, trova sempre l’occasione per parlare di famiglia, il fulcro principe della sua esistenza di lavoratore-viaggiatore solitario, di amore per la vita, di fede cristiana, di gioia, di tristezza, di nostalgia, di speranza. In molte di esse emerge un velato pessimismo attenuato, comunque, dal suo entusiasmo verso le cose del Creato. Nella poesia Signore Iddio, non prendermi sul serio così recita: Signore Iddio, non prendermi sul serio. / Ridammi, anzi, tutti i sensi miei. /  Ch’io aiutare possa ogni fratello mio, / a colorarlo tutto, il nostro fosco mondo.
I grandi problemi di impegno sociale civile: la droga, il volontariato, l’amore del prossimo, la mafia, le guerre, il razzismo, soprattutto verso gli extracomunitari, l’immigrazione, l’immoralità, la fame nel mondo, sono trattati dal poeta con molta sensibilità e con estrema umanità manifestando sentimenti di indignazione per quei comportamenti che degradano la dignità dell’uomo. Valori ed essenze, semplicemente, dalla sensibilità del poeta vengono incanalati lungo una soglia dalla quale si possono riprendere piccoli pezzi di storia in una semantica di oscurità e di luce spirituale: Se penso, però, / che ci sono e ci sono stati uomini, / che hanno avuto il tempo / di compiere misfatti e genocidi, / prima di giungere al tuo cospetto / o Signore, / un dubbio, / un solo dubbio perdonamelo: / Perché?
E non mancano, nella riflessione lirica e umana di Liborio, particolari momenti che sottolineano il possesso di una profonda fede religiosa cieca, traballante, vecchina in apparenza, implorante appoggio per l’anelante vetta.  O Maria, / ti prego, / donagli le carezze / che non ha avuto il tempo / di ricevere nella sua breve vita
La Natura è elogiata con molta emotività. Nella poesia La grande Madre così si esprime: la grande Madre riposa distesa. / Il vento è il suo respiro, le montagne le sue ossa, / il suolo la sua carne. / Ha il mare come vene, gli alberi e le piante, / la sua pelle. / I suoi figli, noi animali. / Incosciamente inconsapevoli di non meritare i suoi doni, / faremmo bene a coglierli con più cortesia. / Beceri e ostinati nell’atto di autodistruggerci, / potremmo camminarle sopra con più leggerezza. / Evitiamo di svegliarla, / potrebbe rigirarsi.
  La Natura per Liborio è bellezza, è seduzione, è evocatrice di grazia, è forza terrificante, è mare in tempesta, è distesa tranquilla di un lago, è corsa inarrestabile del fiume verso il mare, è vastità di una foresta, è silenzio di un bosco interrotto dal sibilo del vento. Natura sono il fiore di ciliegio e di pesco, la mimosa e il solitario papavero che s’erge dritto e fiero / da una cinta di sterpaglie. Natura sono la luna, con la sua pallida e sfumata luce, e le stelle semplici puntini o gioielli incastonati nel buio dal più eccelso degli orafi. I colori delle stagioni, la luce, la profondità del buio della notte accendono in lui profonde emozioni.
 Il desiderio di esprimersi mediante la poesia denota, in Liborio, il possesso di uno spirito semplice e delicato, che sceglie proprio la poesia per trasmettere sensazioni, riflessioni e profondi sentimenti. Nelle sue poesie le riflessioni diventano sorgente di ispirazione per l’uomo che, con pudore e con intelligenza, apre il suo cuore e invita a lasciare sempre la porta del tuo cuore aperta. / Non sarai mai solo tra i rovi.
Al lettore offre la possibilità di leggere se stesso nella propria interiorità, di commuoversi, di impressionarsi creando così un’intima comunione di pensieri.
Tutta la raccolta delle liriche, bellissime e originali, contenute nell’opera, complessa nella sua apparente semplicità, delinea un territorio lirico che gradatamente si arricchisce di nuovi significati che dipingono, con veloci pennellate, stati d’animo di fiducia in sé e, nello stesso tempo, di sfiducia manifestando i più profondi sentimenti della sua personalità. E’ quasi una meditazione a mezza voce di un IO che, pur riconoscendo l’inafferrabilità degli eventi, si muove nella piena accettazione della fine unica, vera, rigogliosa radice da cui possono generarsi fiori del bene: Non pensare sempre alla morte, / è solo la naturale fine di un miracolo.
Pubblicare “Tra anima e Natura”, leggere oggi i versi poetici, che Liborio ha composto da circa un ventennio e che ha tenuto custoditi nel cassetto, significa aprire quello scrigno segreto e penetrare nell’intimo della sua anima per coglierne la ricchezza di sentimenti a lungo gelosamente custoditi.
                                                                                                                                                                                           Nella Seminara