Anno XV     
Foglio informativo per i soci
Oggi è                                           
 
| Mistretta | Le Chiese | I Quartieri | I Palazzi | I Musei |
La chiesa Madre (S. Lucia)

La chiesa Madre non è datata con precisione, le prime notizie scritte su di essa risalgono al 1170, anno in cui il Vescovo di Cefalù la donò con tutti i suoi arredi e patrimoni ad un canonico della sua Cattedrale. Della struttura normanna, orientata ad est, e del suo arredo, non è rimasto nulla e non ci sono documenti attraverso cui potervi risalire. Nel XVII secolo venne ampliata con l’innalzamento dell’abside e del transetto e la costruzione del tiburio ottagonale rivestito di maioliche verdi cristalline. Nel 1552, Antonino Gagini scolpì una serie di opere tra cui L’Annunciazione, il Risorto tra i SS. Pietro e Paolo, gli Apostoli nella predella. Nel 1521, fu edificata la possente torre campanaria e nel 1561 Fazio Gagini realizzò la statua marmorea di S. Lucia. Un ulteriore ampliamento della chiesa si ebbe nel corso del XVII sec. e riguardò l’edificazione del transetto, con la cupola poligonale e le due cappelle mariane simmetriche (Madonna dei Miracoli ed Santa Maria Odigitria) e della nuova zona absidale, ad ovest, su un arco, con il presbiterio, il coro e le due cappelle laterali del SS. Sacramento e di S. Lucia. Al periodo contemporaneo risalgono l’apertura del ricchissimo portale principale e di quello meridionale, entrambi realizzati in pietra arenaria e da scalpellini locali, oltre che la commissione e realizzazione di opere d’arte figurativa e decorativa ad opera di maestranze locali (pietra e legno), palermitane (Marmi e argenti), dei centri vicini (tele stucchi ed affreschi. Ad un ulteriore ampliamento seguì la nuova dedicazione (1775), e l’erezione a parrocchia nel 1790. Recentemente la chiesa è stata sottoposta ad un restauro che ha portato ala luce parte degli sfarzi che il tempo aveva nascosto.




Chiesa della SS. Trinità o San Vincenzo

La chiesa della SS. Trinità, d’origine normanna, è da tutti erroneamente chiamata chiesa di S. Vincenzo poiché al suo interno si venera il Santo. Nel 1101 venne donata dal conte Ruggero all’Abbazia della SS. Trinità di Mileto, in Calabria. Il prospetto attuale del XVII sec. raffigurante la SS. Trinità con tre figure umane uguali, è affiancato da due agili campanili culminanti a guglie coniche rivestite di tessere policrome in ceramica. In seguito di modifiche apportate nel 1661 la chiesa venne ampliata e ridotta a pianta quasi ellittica e arricchita di altari. Nei primi del Novecento sul frontone della chiesa fu inserita la statua dell’Angelo nella bara scolpita da Noè Marullo.

 

Chiesa del SS. Salvatore


È una piccola chiesa ad una navata, che non è possibile datare, molto probabilmente è di epoca bizantina come dimostrerebbe l'affresco raffigurante il Cristo Pantokratore datato dopo un recente restauro al Duecento.
Dal 2004 nella chiesa si svolge l'Adorazione Eucaristica Perpetua.
Durante il giorno la chiesetta è quasi sempre piena, durante la notte l'Adorazione assume un fascino particolare, è intima e bellissima. Tante persone si ritirano a parlare con Gesù.
Le chiese che fanno l'adorazione eucaristica perpetua sono 14 in Italia, due in Sicilia, una è a Mistretta.

 

 

 

 

Chiesa di San Francesco d'Assisi



La chiesa di S. Francesco d'Assisi era inglobata nel convento delle Benedettine, che vi dimorarono fino al 1569, quando lo cedettero ai Padri Cappuccini trasferendosi nel nuovo convento di S. Maria del Soccorso. Fu solo nel 1604 che i Cappuccini ampliarono l’attuale chiesa, costituita da un’unica navata ricca di sculture lignee e dipinti. Tra le opere più interessanti conservate in questa chiesa ricordiamo la Pala della Madonna degli Angeli di Scipione Pulzone del 1588, l’Altare Maggiore ligneo del Sac. Biffarella del 1742, la Sacra Famiglia con Sant’Anna ed Angeli di Antonio Catalano del 1599, la Deposizione (XVI sec) attribuita ad Antonello de Saliba e un Crocifisso ligneo con 68 formelle ognuna delle quali è un reliquario.

Chiesa di San Sebastiano


La chiesa è stata costruita nel XVI secolo, di pianta basilicale a tre navate con colonne monolitiche in pietra. Nel 1603, fu realizzato il portale principale con la lunetta ogivale. Del XVI sec. è la primitiva statua lignea, policroma e con parti dorate, che raffigura San Sebastiano, patrono della città di Mistretta a cui la chiesa è dedicata. Nel 1676 fu edificato il campanile a quattro ordini sovrastati da una cupola a bulbo. Nel tempo la chiesa ha subito alcune modifiche: alla fine dell’Ottocento la facciata principale è stata ricoperta da intonaco e sono stati inseriti sull’architrave del portone principale e sulle porte laterali, dei bassorilievi in stucco raffiguranti, sulla prima, scene del martirio del Santo e, sulle seconde, degli Angeli. Un sisma, nel 1967, ha provocato danni tali da costringere a ricostruire buona parte della costruzione. L’interno ne ha subito maggiormente le conseguenze, essendo stato modificato in maniera quasi radicale. Nella chiesa sono gelosamente custoditi il fercolo di S. Sebastiano con il simulacro, scolpiti rispettivamente da Noè Marullo, tra il 1886 ed il 1904, e dai fratelli Li Volsi(1610), ed il simulacro rappresentante gli Angeli che sorreggono una teca con le Reliquie del Santo. Da questa chiesa parte l'imponente processione di San Sebastiano che si svolge due volte l'anno.

Chiesa di Santa Caterina


Costruita tra il XIII ed il XIV secolo la chiesa è dedicata a Santa Caterina di Alessandria. Era piccolissima e si trovava fuori dalle mura. Nel 1493 vi fu posta la statua marmorea della Santa, attribuita da alcuni a Giorgio da Milano, mentre da altri ad Andrea Mancino ed Antonio Vanella, accompagnata da attributi iconografici generali, come la corona, e specifici, come la spada, la ruota dentata e il libro aperto. Sul plinto, di forma poligonale, vi è raffigurata al centro la Santa in preghiera, incoronata dagli Angeli, tra due ruote dentate ed affiancata da due gruppi di tre confrati incappucciati, probabilmente i committenti dell’opera. Nel XVI secolo i cospicui interventi di ampliamento determinano il delinearsi della configurazione definitiva a pianta basilicale con tre navate, transetto ed abside. Al 1547 risalgono gli archi a tutto sesto sostenute da colonne monolitiche con capitelli compositi e rinascimentali, e le basi istoriate. Nel 1569 viene aperto il portale principale, a due ordini, con l’architrave sorretto da mensole laterali sovrastati da un arco a sesto acuto. Nel 1572, lo scultore Baldassarre di Massa scolpì una Cona marmorea, che circonda il simulacro della Santa, dove vi sono raffigurati, ai lati, S. Antonio da Padova e S. Marco, con una cornice di otto formelle in sequenza verticale ed una orizzontale superiore, decorate con episodi tratti dal martirio della Santa. Nel 1722, fu edificato il campanile con guglia conica formata da cunei di terracotta smaltati di diverso colore che negli anni cinquanta venne sostituita da un'inutile quanto antiestitica terrazza. Interessante l'acquasantiera marmorea rinascimentale, con S. Caterina ed Angeli, e l’Altare Maggiore, realizzato con marmi misti policromi, arricchito anteriormente da un paliotto ricamato in oro e argento, della prima metà del Settecento, attribuito a Cosimo Cannizzaro. Dal 1750 in poi molti cambiamenti hanno modificato l’aspetto esterno ed interno della chiesa, come la soppressione delle cappelle laterali, per edificare la sala parrocchiale.

Chiesa di San Giovanni Battista


La chiesa di San Giovanni Battista fu costruita nel 1534, come testimonia la scritta sull’architrave del portale principale. Originariamente a pianta basilicale, fu trasformata a croce latina nel 1818. Nello stesso periodo ne venne modificato l’aspetto interno, che oggi si presenta in chiave neoclassica; le colonne e le pareti furono ricoperte da stucchi e venne realizzata la copertura a volta delle cappelle laterali della zona absidale. L’opera più preziosa custodita nella cappellina a sinistra del transetto è il Cristo che porta la croce in legno dorato punzonato con capelli umani, donati per voto. Notevoli sono anche la statua in cartapesta della Madonna Assunta realizzata da Noè Marullo, la tela centrale, raffigurante "Il battesimo di Gesù". Il prospetto principale è in stile romanico, con una doppia scalinata semicircolare che conduce all’ingresso principale affiancato da due leoni in pietra recanti simboli liturgici.
                                                                                                                    




                                                                                                                                Fonte: Wikipedia